venerdì 28 novembre 2008

Educazione alla libertà

Il consumo frenetico dell'effimero si sta tramutando in apatia e questa è sintomo di mancanza d'aspettative.
Penso che sia necessario recuperare il senso storico dell'esperienza, proponendo una forte educazione al senso delle priorità e della percezione di ciò che è veramente importante nella vita personale e sociale. Ancor di più, è necessaria l'educazione alla giustizia, di cui i giovani segnalano la carenza e reclamano l'applicazione. E, inevitabilmente, la "questione giustizia" conduce alla dimensione politica.

Non si vive contro qualcuno o indipendentemente da qualcuno. Proprio la competizione politica dovrebbe insegnare comportamenti ispirati all'altruismo e alla solidarietà, al gesto fatto al momento giusto, alla parola detta al momento giusto. E questo rompendo l'assedio del linguaggio povero, che va dall'umorismo scadente, ai proclami intrisi di decisionismo, all'aggressività arrogante. Insomma, si tratta di attivare quell'agire comunitario, che contribuisca a costruire la democrazia nella società civile.

La scuola deve rappresentare un grande percorso espressivo della democrazia. Compito della scuola deve essere la formazione dell'individuo, la promozione delle giovani generazioni, la costruzione della loro personalità sociale, l'educazione al lavoro secondo la concezione democratica del lavoro. Per questo è necessario contrastare la cultura della gerarchizzazione di ritorno, convincere che esercitare un determinato lavoro non vuol dire essere più di qualcun altro, ma semplicemente avere una posizione funzionalmente diversa.

Va corretta, anzi messa al bando, un’ostentata cultura del successo, figlia di un neo liberismo totalitario, rappresentato senza sosta dai mass media. Questo significa poter fare affidamento su un sistema scolastico che si dedichi maggiormente a chiarire ai giovani possibilità e prospettive, per mettere a frutto le loro doti, correggendo dannose dispersioni di risorse umane.

Sopratutto, la scuola non deve pensare che i giovani siano bottiglie da riempire. Forse un po’ tutti pensiamo che dobbiamo riempire di tante cose la nostra vita e quella degli altri. Invece, uno dei segreti del vivere è comprendere che noi e gli altri non siamo oggetti da riempire, ma lampade da accendere, convinti che la scelta educativa che va conquistata e riaffermata in ogni momento della nostra vita, è la scelta della libertà.

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